LA LETTURA VELOCE: I DIFETTI DELLA LETTURA
L’unico insegnamento che si riceve sul metodo di lettura è quello proposto alle scuole elementari: impariamo la fonetica, poi le sillabe, poi ripetiamo la parola intera (m-a-m-m-a, poi mam-ma, poi mamma). Da lì in poi si diventa autodidatti e ognuno migliorerà la sua velocità di lettura in base anche al tipo di attività svolta, sviluppando inevitabilmente dei modi inappropriati di leggere.
Se un bambino e un adulto prendono lezioni di sci, e l’adulto avesse già imparato da autodidatta, chi faticherebbe di più a seguire l’istruttore? Sicuramente l’adulto che deve lottare con le tecniche già apprese. Questo è quello che succede nella lettura: ci portiamo dietro dei difetti che dobbiamo in qualche modo correggere se vogliamo aumentare il nostro potenziale di velocità e comprensione.
Vediamoli insieme.
ERRATA POSTURA: pretendere di tenere l’attenzione elevata magari leggendo sdraiati sul letto o sul divano è pressoché impossibile. Stessa cosa dicasi dell’orientamento della luce: leggere con la luce alle spalle porta ad avere una cattiva illuminazione sul libro.
Bisogna curare la postura che deve essere comoda ma non troppo rilassata (schiena appoggiata allo schienale della sedia, colonna vertebrale eretta) e l’illuminazione.
E soprattutto il raggio visivo deve essere perpendicolare al foglio, che in termini pratici significa tenere il libro con una inclinazione di circa 45° (un leggio sarebbe l’ideale).
In questo modo si evita di sforzare l’occhio. Inoltre leggere prima di dormire potrebbe innescare il collegamento inconscio che la lettura serva da sonnifero e ritrovarsi magari durante il giorno in stati di sonnolenza mentre cerco di leggere o studiare.
CAMPO VISIVO RISTRETTO: normalmente quando leggiamo muoviamo gli occhi come se fossero una macchina da scrivere: facciamo tante piccole soste che tecnicamente si chiamano punti di fissità che di solito variano dai 9 ai 12 per riga. Il campo visivo umano è di 180°, mentre noi nella lettura ne sfruttiamo pochissimo (pochi gradi che corrispondono a 7-8 caratteri-lunghezza media di una parola) Ci sono esercizi specifici che aiutano ad allargare il campo visivo e migliorando questo difetto (un po’ come fare stretching) si riesce come minimo a raddoppiare la velocità.
LETTURA DI TESTI SCIENTIFICI: se sono uno studente di matematica e sono abituato a dare molta importanza ad ogni singolo passaggio di una formula, di un teorema, sarò probabilmente portato a fare la stessa cosa negli altri tipi di lettura, quali libri di narrativa, giornali, riviste.. rallentando notevolmente la velocità.
Esistono vari tipi di lettura: scremante, selettiva, integrale che hanno scopi diversi di ritenzione. La scremante è la lettura di un libro di piacere. Mediamente si ha in questo caso una velocità di circa 200 P.A.M. (Parole Al Minuto) Quella selettiva è la lettura del ripasso o della ricerca di specifiche informazioni. La velocità si aggira sulle 300 P.A.M.
Quella integrale è la lettura critica dello studio. La velocità è notevolmente inferiore, dalle 0 alle 100 PAM. REGRESSIONE: tendenza a rileggere parti di testo già superate con l’intento di capire meglio dopo essersi distratti. Utile per notare questo difetto è l’uso di un cartoncino bianco per coprire le parti di testo già lette. Noterete come l’occhio ritornerà più volte a posare l’attenzione sul cartoncino bianco.
RIPETIZIONE MENTALE: è l’effetto che pensate vi faccia capire meglio (la vocina interiore che vi ripete il testo che leggete) ma in realtà è proprio la causa della distrazione. Succede spesso di arrivare in fondo ad una pagina e dire: ma cosa ho letto? Gli occhi vanno da una parte e la mente dall’altra. La causa di questo è nella struttura del nostro cervello: l’emisfero sinistro legge parola per parola, il destro ha la capacità di avere una visione globale e di conseguenza si “annoia” mentre il sinistro ripete. Aumentando la velocità di messa a fuoco e di spostamento degli occhi si riesce a diminuire l’effetto distrazione. Prova a leggere questo testo in cui sono state anagrammate le parole lasciando la prima e l’ultima lettera al proprio posto. Ti accorgerai che il senso del testo si percepisce lo stesso.
ESERCIZIO PRATICO
Leggi velocemente, senza soffermarti troppo sulle parole, il seguente paragrafo e poi pensa se ti ci e’ voluto molto a capire il senso della frase. La spiegazione e’ nella frase stessa!
Sceodno una rcrecia sovtla in una uviniserta’ iatilana, non ha ipmotrzana in qalue odrnie le ltetree snoo dsioptse in una proala l’ucina csoa ipmotratne e’ che la pmira e l’utlmia ltereta sanio al psoto gustio. Il rseto puo’ esrese una talote cnfosounie ed esrese acnroa cmpolteanemte cmprosneilibe. Qeutso prehce’ non lgegamio ongi sniolga ltertea ma la praloa nlela sua itnezreza.
che sotira !
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